Lunedì, in consiglio comunale si parlerà e si voterà sulla variante del Burchio. Sappiamo già tutto in proposito, anche che la maggioranza Mozzicafreddo è intenzionata a dare il via libera e che le opposizioni diranno di no – chi per un motivo chi per un altro, si spera.
Per quel che mi riguarda sono
preliminarmente e totalmente d’accordo con coloro che ritengono non sia stata
buona cosa aver saturato il territorio con importanti lottizzazioni rimaste poi
lettera morta. Ricordiamole. 2 lottizzazioni Bivio Regina, area commerciale
Santa Maria in Potenza, NSP1 Hotel House, Leon Viviana, Laghetti Volpini,
Delegazione Pontificia, Garden De Marco, Malibù, 2 lottizzazioni Scossicci e 2
area industriale Ghergo. Qui finisce la mia identità di vedute con gli anti
Burchio e dico subito il perché.
Premesso che sono convinto che il
resort del Burchio da solo non è in grado di dare una risposta risolutiva ai
tanti problemi di Porto Recanati, sono però anche persuaso che una risposta, seppure parziale, la dà: quella di far vedere che a Porto Recanati qualcosa si
muove e che questa gradevole cittadina guarda al futuro e al turismo
internazionale, che è quello più promettente.
La nostra città vive di turismo,
fortunatamente, e può giovarsi di un’economia diciamo così pulita, che non ha cioè la
necessità di puntare verso il cielo né fumaioli né ciminiere. Il turismo non è
suscettibile di grandi crisi, se è ben organizzato e l’offerta è di qualità. Ed
è la più grande risorsa anche per i giovani, se impareranno ad apprezzarlo e ad assecondarne lo sviluppo. “Il destino trascina chi gli si
oppone, ma accompagna chi lo asseconda” (Seneca). In un futuro non troppo lontano, la stragrande maggioranza della popolazione mondiale vivrà lungo le coste, ragion per cui ci troveremo in grosse difficoltà, se non ci ammoderniamo.
Mettiamo dunque alla prova la
nostra razionalità. Domanda: se uno ha un albergo, ne vorrebbe uno concorrente vicino
al suo? Evidentemente no. Tra parentesi, il Burchio – non inganni il nome – è un
albergo con tanto di centro benessere e altri confort. Se Loreto volesse fare un
centro commerciale, per esempio alle Grotte, ne vorrebbe uno a
Porto Recanati? Certamente no. Dunque, questi ragionano correttamente, ma contro Porto Recanati.
Altra domanda. A parità di
cubatura e di progetto, vale più una casa in campagna o una in città? Ovviamente
la seconda, e di molto. Quelli che abitano a Montarice, avranno un
apprezzamento della loro casa se si farà il resort del Burchio o un deprezzamento?
Un consistente apprezzamento, ovviamente. I ladri e i rapinatori che
scorrazzano tra le ville di Montarice, saranno agevolati dalla presenza di più
case, più luce, più gente, più vita, più movimento e quindi più forze
dell’ordine, oppure ostacolati? La risposta è che avranno vita più dura.
E allora, quelli che hanno le ville a
Montarice, perché sparano a zero contro quelli che magari abitano in via
Garibaldi solo perché sono favorevoli al Burchio? Difficile dire. E chi sono i cementificatori di
Montarice tra coloro che hanno casa in via Garibaldi e coloro che hanno le
ville a Montarice? Ovvio che i secondi. Vedete, dunque, quante logiche rovesciate. Ma la cosa non ci
sorprende perché l’irrazionalismo è più diffuso di quanto si pensi ed è soggetto a esaltarsi di fronte ai mistificatori della realtà.
Per concludere, si può essere pro
o contro il resort del Burchio, ma con buoni motivi. Non perché qualche
capopopolo ci trascina contro il nostro stesso interesse. Il mito del
territorio è una mistificazione e le persone con la testa sul collo sanno che
prima del territorio viene l'essere umano con i suoi bisogni.
Ma chi paga i volantini che stanno infestando le cassette delle poste e che sono messi da i soliti adepti di Upp ?
RispondiEliminaE' quello che si chiedono tutti.
RispondiEliminaSignor B ...Preoccupati piuttosto di scoprire da dove vengono i soldi del Burchio.
RispondiEliminaNon lo so, come non lo sai tu e come non lo sa nessun altro. E non mi importa di saperlo, perché sono certo che non li hanno rubati dal mio conto corrente. Se lo sai diccelo e ne prenderemo atto. Di più non possiamo fare.
RispondiEliminaA dire la verità non nelle cassette della posta ma siccome forse si vergognavano a suonare alle porte li mettevano nei contenitori della pubblicità all'esterno dei condomini.
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