domenica 28 maggio 2017

Ambiente senza ambientalisti


Causa problemi di connessione internet, per qualche giorno ho trascurato i miei impegni con Società Civile. Devo rimediare. Per questo mi occuperò della importante, controversa e lunga questione dell’ambiente e dell’ambientalismo.

Da uno sguardo generale sul fenomeno ambiental-ismo, la prossima volta passerò a trattare della realtà locale, fino a cercar di capire se a Porto Recanati esiste veramente un problema ambiente. 

Ma parlare di ambientalismo è mortalmente noioso, per cui mi limiterò a dire poche cose. Innanzitutto che si tratta di un’ideologia che presume e pretende di essere l’unica ad avere a cuore i cosiddetti problemi dell’ambiente.

L’ambientalismo è di sinistra sinistra, ovviamente, perché fu proprio Lenin a suggerire di cavalcare i movimenti – visto che gli operai dell’occidente avanzato di fare la rivoluzione non volevano proprio saperne. Essendo di sinistra – per davvero o per opportunismo – gli ambientalisti non potevano e non possono non essere – per davvero o per opportunismo – anticapitalisti, cioè anti occidentali, cioè terzomondisti. Insomma, il progresso e il benessere gli fanno schifo. Ma per davvero?

Ambientalismo vuol dire anche lotta ai cambiamenti climatici, quelli che la Società Italiana di Fisica non ammette come minaccia sperimentalmente attuale ma semplicemente come previsione basata su modelli matematici. C’è una bella differenza tra previsione astratta e dato di fatto.

Giusto per fare un esempio, una cinquantina di anni fa – anno più, anno meno – si diceva in ambienti mondiali qualificati che entro trent’anni l’inquinamento atmosferico avrebbe oscurato il sole e causato un raffreddamento della terra tale da far scendere la temperatura media di circa dieci gradi. Saremmo morti tutti congelati, in pratica.

Oggi, gli stessi ambienti prevedono un innalzamento della temperatura di altrettanti gradi, con la conseguenza che noi terrestri finiremo presto per morire arrostiti dai raggi solari. Ecco, queste previsioni non sono piaciute alla Società Italiana di Fisica, che infatti nel 2015 si è rifiutata di ratificare l’accordo di Parigi sul clima.

Gli “ismi” non hanno risolto mai niente, anzi. Come la chiesa ha bisogno di peccatori e i comunisti di proletari, così gli ambientalisti hanno bisogno del fumo delle ciminiere, perché senza verrebbe meno la loro stessa ragion d’essere. 

Ora, noi non neghiamo che si debba difendere l’ambiente, ma ci piacerebbe farlo senza ambientalisti.

Faccio ora un piccolo approccio a ciò che ci riguarda. 

Un amico – sapendo come la penso – mi ha recapitato questo post di Italia Nostra su una frase detta dal sindaco Mozzicafreddo in consiglio comunale. “Da dove vengono i soldi internazionali non spetta a noi saperlo”. Questa, secondo Italia Nostra, è la frase, e quelle che seguono sono le sue considerazioni “Stupefacente!! Appena si spargerà la voce che a Porto Recanati c’è un amministratore pubblico che dice queste cose: ci penseranno anche i Narcos a investire i loro sporchi soldi sul mattone. Che ne pensa Libera?”. I soldi di cui parla Italia Nostra sono quelli della Coneroblu.

A parte il fatto che Mozzicafreddo ha detto qualcosa di diverso e di più significativo che né Italia Nostra né i suoi referenti porto recanatesi si sono premurati di riportare, che dire di questa blasonata associazione ambientalista? Avrei capito avesse chiesto di sapere da dove vengono gli alberi piantati in pineta l’inverno scorso, ma non i soldi di un privato. In pratica vogliono fare tutto loro.


Italia Nostra è abituata a mettere il becco nelle cose di Porto Recanati, e da tempo lo sta facendo senza alcuno scrupolo. Cosa che a noi non piace, per cui vorremmo che questa sorta di stalking politico ecologista nei nostri confronti cessasse. 

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