martedì 18 aprile 2017

La darsena e il turismo nautico

Debbo una risposta a un nostro lettore che in un commento al post “I have a dream” sostiene che il turismo nautico è in crisi e che pertanto una darsena non serve. Rispondo che innanzitutto bisognerebbe sapere da che parte è in crisi. Perché in generale potrebbero essere in crisi anche gli Stati Uniti, ma altro è che lo siano loro altro è che lo sia mettiamo lo Zambia. A me risulta che ovunque la ricchezza di una località balneare si misura anche sull’apporto di questo tipo di turismo, che oltretutto conferisce grande prestigio a chi ha la saggezza di accoglierlo.

Ma il mio parere vale quanto il tuo, per cui non sto a insistere più di tanto, Facciamo parlare allora chi dispone di informazioni più certe: la Regione Marche. O meglio, leggiamo ciò che dice il Piano Regionale dei Porti.

Il capitolo 6.4 del Piano tratta del turismo nautico e dice che “negli ultimi anni l’interesse attorno al settore dei porti turistici è cresciuto enormemente, soprattutto grazie alla consapevolezza delle ricadute economiche e occupazionali che il comparto è in grado di generare”.

Continua il Piano. “Numerosi sono i settori economici che ruotano attorno alla nautica da diporto, vedi cantieristica, servizi di manutenzione e settori tipici del turismo come la ristorazione, l’alberghiero, il commercio, ecc”. E poi: “Per rilanciare il turismo nautico e innescare un volano di sviluppo per tutti i settori di eccellenza del territorio, si rende necessario incrementare notevolmente il numero dei posti barca”. Secondo il Piano alle Marche servirebbero 4.000 nuovi posti.

Porto Recanati da oltre un secolo sogna di avere un approdo e tale struttura, dopo anni di richieste, è prevista a nord del capannone Nervi. Per la nostra città – con la dotazione di una darsena, le difese a mare completate e qualche altro struttura turistica frutto di investimenti privati – si aprirebbero le porte per un turismo di qualità e stagioni balneari più lunghe e prospere.

Noi siamo fortunati a dover vivere di turismo, ma sfortunati a doverlo fare in una società lacerata, che invece di parlare a una sola voce e lottare uniti contro chi ci sta rendendo la vita difficile facciamo tifo per lui. Per lui vuol dire tutto ciò che si oppone al progresso, cioè i passatisti che vorrebbero che il simbolo eterno di Porto Recanati debba essere un casotto di legno, mentre il resto del mondo – anche vicino a noi – guarda già non alla Luna ma a Marte.

Giusto per dire, su Scossicci esistono studi universitari e professionali – Scossicci Coast two Coast; Scossicci Eventi City; Scossicci Ludo City; Scossicci Laguna – che non interessano a nessuno perché avveniristici. Noi siamo tutti presi per Scossicci difesa da sacchi di sabbia come si faceva davanti alle trincee della Prima Guerra Mondiale.

Hic Rodhus hic salta. Qui siamo costretti a vivere.


11 commenti:

  1. Ma chi lo stabilisce cosa sia il progresso?
    Tu? E noi belanti dovremmo credere alle tue panzane fatte di meno aiuole e più cemento per tutti?

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  2. Il progresso non è una elaborazione teorica, ma un movimento dello spirito umano. Il progresso accompagna chi lo asseconda ma trascina chi vi si oppone. Vedi un po' tu in che campo metterti. L'opposizione aiuole cemento è un nonsenso, perché le prime fanno parte della natura mentre il secondo fa parte della cultura. Io passo molto tempo tra le aiuole ma so che senza una casa la mia vita sarebbe grama e breve. Quelli che amano le aiuole non mi pare frequentino molto la campagna. Torno a ripetere, l'opposizione natura cultura è un'impostura e il progresso è un'aura che si percepisce anche senza troppo pensarci. Se non mi sono spiegato bene te ne chiedo scusa e ti consiglio di consultare un vocabolario.

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  3. Porto Recanati con il porto sarebbe un gioiellino ed un sogno per tutti i Portorecanatesi .
    Io credo che solo 2 imprenditori avrebbero potuto realizzare il porto ed erano :
    Rozzi difronte al suo complesso paradiso azzurro e Mons. Danzi
    Il primo, sarebbe stato un attracco a pontile per piccole imbarcazioni da diporto e sarebbe stato un porto privato, legato strettamente al complesso Paradiso Azzurro
    Il secondo, il progetto sarebbe stato un po’ più ampio, partendo dalla Lega Navale fino a girare intorno alle case di scossicci, progetto che fù contestato dalla curia.
    Anche il secondo porto sarebbe stato da diporto, quindi per piccole imbarcazioni, ma con 6posti barche fino a 12-15mt nella parte iniziale dell’eventuale darsena.
    E quindi dove farlo?
    Ricordo che anni fà ci fù un articolo nel C.A. che parlava di un porto sempre a scossicci, ma poi si rivelò un progetto di massima che neanche il proprietario del terreno ne conosceva l’esistenza (è come se nel mio terreno un privato pubblicizza che vuole costruirci senza neanche chiedermi se sono interessato alla vendita del terreno o farmi una proposta concreta di acquisto), quindi una vera e propria bufala.
    Quindi scossicci lo accantonerei
    laghetti Pineta?
    Potrebbe essere un idea, c’è già il bacino, ci sono i 6-7mt di fondale allarghiamo il fosso facciamo un ponte ed è fatta.
    Anche questo risulterebbe un piccolissimo porto per piccole imbarcazioni (più piccolo delle 5 vele per intenderci)
    Cosa potrebbe succedere?
    Spostare i pescatori della piccola pesca al laghetto? Così non avremo più la vendita al dettaglio lungo mare e avremo il via vai del pescato dal laghetto alla pescheria (i commercianti sono li).
    Anche qui la vedo ahimè piuttosto difficile.
    L’economia della diportistica invece come và?
    Senza nulla togliere alle altre associazioni, credo che i punti di riferimento di Porto Recanati, per questo mercato sia la LEGA NAVALE ed i Soci delle CINQUE VELE
    La Lega Navale da voci di corridoio sono passati da circa 180-200imbarcazioni a circa 85 (fra 2 mesi magari il conteggio esatto)
    Le Cinque Vele sempre da voci di corridoio hanno dimezzato il costo per assenza di richiesta.
    Quindi a dispetto del piano regionale dei Porti ho l’impressione che il settore sia profondamente in crisi.
    Intendiamoci ti stò riportando quello che percepisco, tanto qui si parla di sogni giusto?
    La realtà è un’altra cosa.

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  4. caro blogger, le tue esposizioni hanno sempre un tono discreto, ponderato e maturo. purtroppo molti hanno l'abitudine di andare contro tutto e tutti, e non avendo pensieri propri si fanno forti nell'attaccare idee altrui. Ho l'impressione per altro che ultimamente altri blogger si facciano dettare i post dai decaduti politicanti dell'odio, col solo scopo di denigrare senza proporre nulla di costruttivo. Continua con la tua pacatezza perché le idee devono avere la meglio sulle persone! ci vorrà del tempo, ma si comprenderà prima o poi che non può essere sempre e tutto sbagliato ciò che arriva dalla parte avversa. Siamo tutti concittadini, e se c'è un'idea valida, la si deve appoggiare! avanti tutta!

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    1. Ti ringrazio per l'apprezzamento - amico delle 18.11 - e condivido la tua battaglia di civiltà. Questo blog, d'altro canto, si è dato proprio questo traguardo: riuscire a portare un po' di civiltà all'interno del dibattito cittadino. Faccio però fatica a credere che possiamo definirci concittadini, noi di Porto Recanati, perché almeno un 50 per cento dei nostri compaesani ci considerano nemici, con tutto il carico di odio che questa parola si porta dietro. Non ci odiano - intendi bene - perché diciamo cose che non condividono, ma semplicemente perché esistiamo. Noi rappresentiamo una contro testimonianza al loro modo di concepire i rapporti umani, specialmente se ne va della politica. Non c'è bisogno che dica altro. Sapienti pauca.

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  5. Tanta carne al fuoco, amico delle 17.17, ma non tutta buona da mangiare. Facevo parte della commissione per il porto al tempo di Rozzi, e se non è stato fatto meglio così. Danzi - con il quale ho avuto un colloquio in un ristorante di Scossicci - non aveva il benestare non della curia ma della Regione. Ma questa è acqua passata. Per quel che riguarda l'articolo del Corriere Adriatico, ricordi molto male - se anche sei in buona fede - perché non si è mai parlato di un porto a Scossicci ma di uno studio accademico - nessun progetto, quindi - inserito all'interno di uno studio più ampio - Scossicci Coast two Coast - che prevedeva la realizzazione di una darsena quasi a metà tra l'Hotel Brigantino e il cavalcavia. Certo che il proprietario del terreno non sapeva niente, perché si trattava soltanto di uno studio congiunto tra quattro università, che come noto non comprano terreni e non costruiscono porti. Tutto il resto sono tue opinioni e te le lascio, ma una domanda debbo fartela. Quanto ne sai del turismo nautico per contestare le previsioni del Piano regionale dei porti? E poi, che affinità può esserci tra una zona di alaggio come la Lega Navale e la darsena di Porto Recanati? Che non è un sogno ma una realtà, perché è inserita nel registro dei porti ed è quindi una possibilità concreta ufficiale. Dimentichi che c'è stato un bando di gara internazionale su progetto base dell'ingegnere Alessandro Mancinelli dell'Università Politecnica di Ancona. Credi che tutta questa gente stia soltanto giocando?

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    1. Ti prego di non cadere nella polemica, io ho fatto una mia analisi e da quanto scrivi tu mi riconfermi che progetti seri oltre i 2 (Rozzi e Danzi) ad oggi,e scrivo PECCATO, non ce ne sono, infatti spesso gli studi accademici rimangono tali e sono Tesi di lauree rimaste lì, vedi per esempio tutte le tesi sul capannone Nervi, solo io ne conosco almeno 12 Laureati(ingegneri) che presentarono come tesi la riqualificazione in maniera architettonica e 4 in economia che presentarono tesi si come procurarsi i finanziamenti. Purtroppo sono solo materiali di studio, Mancinelli non stava giocando però ha solo fatto uno studio e ad oggi non ha portato da nessuna parte.Per rispondere alla tua domanda nei miei confronti :Quanto ne sai del turismo nautico per contestare le previsioni del Piano regionale dei porti? Che dirti, ne sò veramente poco, solo che il porto di Pto S.Giorgio è in rosso da decenni (fu causa anche del fallimento di una famosa azienda edile di Recanati con sede nella zona indle.di Porto Recanati) che il porto di numana ha abbassato i prezzi per le imbarcazioni poste alla boa da 3000euro per 2 mesi a 1700euro, che i cantieri marchigiani hanno mandato in mobilità metà forza lavoro.Non ho la bacchetta magica ma il processo di cambiamento è in salita e ripidissima, i vecchi sistemi (in tutti i settori) non vanno più bene e non possiamo illuderci che ci sono investitori sul porto, magari ce ne fossero ma rimaniamo con i piedi per terra e magari continuiamo a scriverci I have a dream, because after dreamed, we have to only wake up.

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    2. Ohibò! Un prete, pardon un monsignore, che fa progetti edilizi così rilevanti come un porto turistico? Se non è un caso di omonimia, questo "ecclesiastico" non sarebbe quello che si è fatto sfilare da sotto il naso un bel gruzzolo di euro, al punto da provocare qualche ansia negli amministratori di una banca locale che si è vista dimagrire le proprie casse da un giorno all'altro?

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  6. Non vorrei essere pedante, ma il progetto dell'ingegner Mancinelli non è uno studio, ma un progetto base che è stato utilizzato per il bando internazionale poi vinto dalla Donati SpA in associazione con la Besix di Bruxelles. La lettera dell'allora assessore regionale alle Infrastrutture Paola Giorgi - pubblicata nel post precedente - parla chiaro: Porto Recanati ha diritto alla darsena, ferme restando le precauzioni da prendere per la difesa della costa a nord dell'imboccatura. Che dovrebbero essere a carico dell'investitore. Il nodo è questo, se vogliamo evitare di fare retro pensiero - peraltro non del tutto inammissibile.

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    1. Tralasciando la crisi economica che ha investito l'italia su tutti i settori compresa la nautica (difatti nell'ultima risposta tralasci l'aspetto economico da me scritto), ti soffermi sul bando vinto dalla Donati SpA, la domande sorge spontanea; Perchè non lo hanno fatto? non ci sarebbe stato un solo portorecanatese che non avrebbe voluto il porto. All'insegna di quanto ci hanno abituato i ns amministratori, non è che era fumo negli occhi? Io non lo sò e di questo me ne dispiace, forse la domanda è da fare alla Donati SpA, ha partecipato ad un concorso per?????...Non credo ci siano risposte che tu possa darmi se non nel fatto che concorderai con me che Porto Recanati è un paese di grandi progetti edilizi e che per lo più rimangono progetti.

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  7. REGIONE MARCHE

    COMUNE DI PORTO RECANATI
    (Prov. di Macerata)

    STUDIO DI FATTIBILITA’ PER REALIZZAZIONE
    DARSENA TURISTICO-PESCHERECCIA
    A PORTO RECANATI

    RELAZIONE TECNICA
    Il progettista
    Prof. Ing. ALESSANDRO MANCINELLI
    INDICE RELAZIONE:
    1) INTRODUZIONE
    2) SOLUZIONI PROPOSTE
    2.1) SOLUZIONE GENERALE A
    2.2) SOLUZIONE GENERALE B
    2.3) VERIFICA DI COMPATIBILITA’ CON I VINCOLI ESISTENTI
    3) STUDIO DELL’IMBOCCATURA
    4) EFFETTI SULLA COSTA
    4.1) EVOLUZIONE STORICA
    4.2) LA SPIAGGIA A RIDOSSO DEL PORTO
    5) PREVENTIVO SOMMARIO DI SPESA

    Vedi che c'è scritto nell'intestazione? Regione Marche. E' tutto fatto, anche i carotaggi sul terreno in cui deve essere realizzata la darsena. Se non si dà inizio ai lavori è perché la Regione pretende che l'investitore provveda a proprie spese alla difesa della costa a nord della darsena. Sai qual'è il problema di Porto Recanati? E' che c'è troppa gente che rema contro le grandi opere per motivi di bassa speculazione politica. In Regione non ci sono mica dei fessi che non si rendono conto di questa situazione. E se la città non fa pressione per avere la darsena, loro ci vanno a nozze.

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