lunedì 17 aprile 2017

I have a dream

Dicono che a livello simbolico facciamo tutti gli stessi sogni, così come nel linguaggio abbiamo tutti un modo standardizzato di esprimerci mediante segni o suoni. Ma poi il contenuto dei sogni, come quello del linguaggio, varia da persona a persona. Sogniamo mentre dormiamo ma sogniamo anche da svegli. Nel sonno facciamo parlare l’inconscio, durante la veglia coltiviamo desideri che vorremmo veder realizzati.

Per quel che mi riguarda, non sono uso sognare a occhi aperti, ma qualche volta mi capita. Non ci crederete, ma tra i miei pochi desideri ho avuto quello di fare il sindaco per un giorno e in quel giorno darmi da fare per rendere la mia città più viva e attraente. Mi sono sempre detto: se a Porto Recanati si vive meglio, vivo meglio anche io.

Non potendo desiderare tutto, mi sono limitato a cinque cose: realizzare il porto; riqualificare le piazze e il Corso; riqualificare Scossicci; rendere decente la spiaggia; dare la possibilità ai giovani di avere a Porto Recanati una scuola superiore.

Il porto – o meglio la darsena – è essenziale per una località turistica balneare, perché consente di avere anche quel turismo nautico che da noi non esiste. Per questo il nostro mare appare talmente povero di vita da non potersi guardare. Il nostro presente e il nostro futuro è il turismo e senza un approdo non potrà che essere un turismo di livello inferiore.

Riqualificare le piazze e il Corso vuol dire far piazza pulita di tutto quanto deturpa l’ambiente: gli alberi brutti e cadenti, le aiuole cesso per cani e alcune case che ormai non si trovano più nemmeno nel terzo mondo. I negozi per fortuna ce li abbiamo anche belli.

Riqualificare Scossicci, perché dal punto di vista delle potenzialità turistiche è il bene più prezioso che abbiamo non solo a Porto Recanati ma in tutte le Marche. E forse anche oltre. Sono cinquant’anni che a piedi o in bicicletta percorro il lungomare di Scossicci. Ebbene, in così tanto tempo non ho notato nessun cambiamento sostanziale.  

Rendere più decente la spiaggia, perché da qualsiasi punto la si guardi risulta impresentabile. Magari non diventerà mai la spiaggia di Senigallia, ma a Porto Recanati abbiamo moltissime altre carte da mettere sul tavolo che Senigallia non ha.

Infine la scuola superiore. So che ormai è impossibile pretenderla, ma c’era stata la possibilità più che concreta di avere una scuola alberghiera. Sembrava fatta, al tempo del commissario, ma poi il nostro sindaco ha preferito prendere un’altra strada e la scuola alberghiera è approdata a Osimo. Chissà perché. Non lo sapremo mai, anche perché nessuno glielo ha chiesto. Alle nostre opposizioni è piaciuto presentare mozioni e interrogazioni sull’aria fritta piuttosto che sull’alberghiero. Porto Recanati è un paese che sta accelerando in fatto di invecchiamento e gli oltre duecento giovani studenti dell'alberghiero sarebbero serviti anche a compensare questo  preoccupante trend. Non avrebbe potuto essere oggetto di un’interrogazione, questa vicenda?

Ma qui si fanno comitati soltanto per dire no: mai uno per dire sì. Ricordiamo tutti quando si fece quel bel comitato di strada con tanto di manifestazione di popolo davanti e dentro il comune per contestare la costruzione dello scivolo per disabili alla Banca Toscana. Roba da non credere.

Questo ho sempre desiderato, ma fortunatamente non ho mai avuto l’opportunità di fare il sindaco. Perciò mi tocca sognare di essere il primo cittadino e nel sogno realizzare questi pochi semplici desideri.  


5 commenti:

  1. Ieri, giorno di Pasquetta, ho accettato l'invito di alcuni amici con i quali ci vediamo in queste rare occasioni annuali, di andare insieme a pranzo in un ristorante tra Porto Recanati e Loreto. Dopo mangiato abbiamo pensato di fare la consueta passeggiata sul lungomare, soprattutto per... agevolare le funzioni digestive, incamminandoci in direzione di Porto Recanati. Ciò che abbiamo visto è stata una lunga, indecente, maleodorante discarica a cielo aperto, che qualcuno forse ancora ha il coraggio di chiamare spiaggia. Uno spettacolo ributtante, di fronte al quale nessuno può onestamente sentirsi "ispirato" a venire a trascorrere le possibili vacanze estive su questo tratto di costa adriatica.
    E qui si parla di darsena per "sfruttare" il turismo nautico (peraltro in crisi da anni)!
    Ma signori palesi e occulti di "Società Civile" ve la siete fatta una camminata sul lungomare? O vi accontentate delle diapositive di 25 anni fa?
    Poi cercate le Bandiere blu e pretendete di essere una cittadina turistica?
    Siete la vergogna del turismo delle Marche, altrochè!

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  2. Amico 8.34, concordo con te sul discorso spiaggia, ma non ne farei un dramma. Ieri ho visto in Tv un servizio su Siracusa e ho potuto constatare che aveva o ha lo stesso problema di Porto Recanati con gli inerti in spiaggia. Ma ciò non giustifica né loro né noi. Questi, però, sono problemi di ordinaria amministrazione, che pur importanti non incidono in modo determinante sul futuro di Porto Recanati. Il resto del tuo messaggio richiede una risposta più articolata che ti do senz'altro nel post che segue.

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    1. La filosofia del "mal comune, mezzo gaudio" eh? Una maniera pilatesca di vedere il mondo e i doveri di un Comune (e chi altri insieme). Un potenziale turista VUOLE l'ordinaria amministrazione e non gliene frega un piffero dei megaprogetti di... regime! Prosit.

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  3. L'ordinaria amministrazione è un dovere per chi governa, mentre le grandi opere sono una scelta. Tu non mi sembri molto sereno nei tuoi giudizi, oppure non sei di Porto Recanati. Io ho fatto parte del Comitato per il porto ai tempi in cui andavano di moda i socialisti e il costruttore Costantino Rozzi, e ho avvertito un grande dolore quando fu chiaro che non se ne sarebbe fatto niente nonostante fossimo quasi all'ultimo atto. In tutti questi anni non ho mai sentito un solo portorecanatese schierarsi contro il porto. Almeno fino a che non ne ha parlato Rosalba Ubaldi. Poi si sono scatenati quelli del "casotto de legno" e il nostro pensiero è diventato piccolo piccolo. Sai, amico delle 19.18, io mi interesso di filosofia e so che è durata così tanto - oltre 2.500 anni ed è ancora fresca - perché sin da subito ha pensato in grande. Anzi, è nata grande. Che poi i turisti si muovano dalle loro città per venire a godersi, a suon di migliaia di euro, l'ordinaria amministrazione è una cosa che non mi convince per niente.

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