Emmanuel Macron e Marine Le Pen
andranno dunque al ballottaggio per decidere chi sarà il nuovo presidente della
Repubblica francese. Socialisti e
repubblicani, sconfitti al primo turno delle presidenziali, invitano a votare
Macron per fermare il candidato della destra Le Pen.
Tutti – vincitori e vinti – hanno cantato la Marsigliese. “Allons
enfants de la Patrie”: tutti uniti per la Patria, come sempre sanno fare i
Francesi quando li si chiama all’appello. In Italia, invece, pur di non far
vincere i candidati del Partito Democratico, a Roma, Torino e Parma il
centrodestra ha votato per Raggi, Appendino e Pizzarotti del Movimento 5
Stelle. Ma oggi Berlusconi grida ai quattro venti che un’eventuale vittoria del
partito di Grillo determinerebbe la fine dell’Italia e dell’Europa. Così vanno
le cose in Italia, e così vanno anche a Porto Recanati.
La notte stessa delle elezioni di giugno, abbiamo sì visto
Alessandro Rovazzani, candidato sindaco di Porto Recanati a Cuore, andare a stingere
la mano e a complimentarsi con Roberto Mozzicafreddo per la sua vittoria, ma è
finita lì. Nessuno dell’opposizione si è più accostato al sindaco nemmeno casualmente
– quasi fosse un appestato.
Qui ne va del carattere degli italiani, che non sanno
assumersi la responsabilità delle proprie sconfitte e che cercano di addossare
ad altri le loro colpe. A livello internazionale la colpa è sempre di Donald Trump,
di Mario Monti a livello nazionale e di Rosalba Ubaldi a livello locale. A
tutti i livelli è colpa dei poteri forti.
Loro, quelli che a Porto Recanati dovrebbero essere i poteri deboli, dicono
che con i poteri forti, che assieme a loro siedono in consiglio comunale, non
hanno niente a che spartire e persino niente da dirsi. Loro dicono di voler lottare
contro tali poteri e di fatto hanno soltanto questa battaglia da combattere.
E allora, “viva la fazione, muoia la nazione”, ovvero la
Marsigliese a rovescio. Infatti non riusciamo a leggere su nessuna bacheca
qualcosa che tratti i problemi reali di questa città, l’unica preoccupazione
dei poteri deboli essendo quella di chiedere trasparenza. Manco fossimo in
Sicilia. Questo sempre in attesa che si torni a parlare del Burchio.
Su questo blog abbiamo elencato cinque possibili priorità,
per Porto Recanati, che però non piacciono né ai poteri forti né a quelli
deboli. E questo è l’unico terreno sul quale si trovano d’accordo. Comunque, tutti
dobbiamo stare attenti a che gli uni non prevarichino sugli altri, e per questo
conviene sapere chi siano i poteri forti e chi quelli deboli in consiglio
comunale.
Poteri forti: Roberto
Mozzicafreddo (pensionato), Rosalba Ubaldi (pensionata), Giuseppina Citaroni
(pensionata), Roberto Attaccalite (pensionato), Pietro Ferrillo (pensionato),
Silvio Cingolani (pensionato), Angelica Sabbatini (impiegata), Pier Paolo
Fabbracci (impiegato), Piergiorgio Toschi (impiegato) Emiliano Giorgetti
(impiegato), Roberto Sampaolo (artigiano), Andrea Giuggioloni (pescatore).
Poteri deboli: Giovanni Giri
(dirigente scolastico), Giancarla Grilli (insegnante), Loredana Zoppi
(avvocato), Alessandro Rovazzani (avvocato), Sauro Pigini (ingegnere).
Ora che abbiamo le idee più
chiare, possiamo ben dire che i primi sono espressione dell’alta borghesia
locale mentre i secondi sono umili rappresentanti del popolo.
Nessun commento:
Posta un commento