Ho sempre pensato che il gioco
attuato dal Barcellona fosse una perfetta rappresentazione tattica dell’anti calcio. Mi
spiego. Il Barcellona si esprime nella fase di attacco attraverso una serie
infinita di passaggi laterali in preparazione della sin troppo prevedibile “imbucata”.
A parte il fatto che ormai tutte
le squadre l’hanno capita e sono in grado di prendere le necessarie contromisure
difensive, per attuare questo tipo di gioco occorre avere giocatori non forti
ma fortissimi tecnicamente e tatticamente sia in attacco che in difesa. Davanti
il Barcellona è fortissimo, ma dietro – centrocampo compreso – è
debolissimo.
La forza dei “blaugrana” è dunque
l’attacco, ma questa forza viene vanificata sia dal modulo tattico sia dalla monotona
ripetitività degli schemi – compreso il giocare "zonati" in attacco – sia dalla
rinuncia ad attaccare mediante cross dal fondo. Ma il difetto dei difetti del
Barca è quello di giocare per linee orizzontali, cosa che consente alla squadra
avversaria di recuperare le posizioni in difesa anche quando è sbilanciata in
avanti. Tenere la palla sulla stessa linea magari per soli due secondi, infatti,
consente a un difendente di recuperare almeno 12 metri.
Un’azione d’attacco efficace deve
essere conclusa al massimo entro 8 secondi, a partire dal momento in cui si è
entrati in possesso della palla. Passato questo tempo la squadra che si difende
ha già recuperato le posizioni difensive. E questo vuol dire che per riuscire
ad andare in porta occorre affidarsi a un errore dei difensori o a una giocata
eccezionale, di solito di un attaccante.
In linea di massima, ogni azione
d’attacco è un contropiede, se prende avvio – ripartenza – da una riconquista
della palla, e per un motivo molto semplice. Quando supponiamo la squadra A è
in possesso di palla e quindi in fase di attacco, deve tenere i giocatori larghi
per ampliare lo spazio di gioco, in tal modo costringendo la difesa della
squadra B ad allargare le maglie o altrimenti a cedere spazio sulle fasce.
Ma se per un motivo qualsiasi A
perde palla, i suoi giocatori si troveranno in posizione sbagliata, rispetto
alla necessità di chiudere gli spazi, perché una squadra che si difende deve
fare densità nella sua metà campo e davanti alla propria porta. Ma se B ci
metterà troppo tempo a concludere l’azione d’attacco – tipico del Barca –
consentirà ad A di recuperare e di schierarsi correttamente in difesa.
Queste cose la Juventus le sa, il
Barcellona no. Se poi ha vinto tanto è perché ha avuto giocatori eccezionali in
tutti i reparti, non perché fosse tatticamente ineccepibile. Un esempio clamoroso
della decadenza del Barcellona è Mascherano difensore centrale. Cosa che può
andar bene quando si ha a che fare con delle squadrette, non quando hai di fronte una
squadra di alto rango.
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